Che cos'è la Laparoscopia

Il termine laparoscopia deriva dal greco e significa “vedere” all’interno della parete addominale. Esso viene contrapposto al termine laparotomia, che a sua volta indica il taglio, l’incisione della parete. Negli anni ’60 e ’70 l’uso della laparoscopia diagnostica si è progressivamente affermato in ambito ginecologico, prevalentemente a scopo diagnostico.
Tuttavia già si poteva avere il sentore delle potenzialità di questa metodica dalle prime procedure operative laparoscopiche. Kurt Stemm ha eseguito la prima appendicectomia laparoscopica nel 1982.
Nel 1987 al francese Phlippe Mouret si fa risalire il primo intervento di colecistectomia laparoscopica, e da allora la chirurgia laparoscopica si è espansa a ritmo esponenziale. Oggi la maggior parte della patologie addominali possono essere trattate con la questa metodica mininvasiva.

Vantaggi della Chirurgia Laparoscopica Mininvasiva

I benefici per il paziente sono diversi e di grande portata. In primo luogo il trauma arrecato a cute e muscoli è nettamente inferiore alla chirurgia laparotomica, con conseguente minore dolore postoperatorio. Il paziente così, oltre a respirare meglio evitando quindi le complicanze respiratorie, riacquista la possibilità di alzarsi e camminare a distanza di poche ore dall’intervento e perciò di riprendere più rapidamente le proprie attività quotidiane. Grazie anche al precoce recupero della funzionalità intestinale, anche la ripresa dell’alimentazione avviene anzitempo. Ne consegue che la degenza sarà breve.
La miglior definizione dell’ immagine, il suo ingrandimento e magnificazione, la miniaturizzazione degli strumenti chirurgici, consentono di eseguire procedure più accurate e precise (da cui il termine di chirurgia mininvasiva) con risultati significativi, come ridotta necessità di ricorrere a trasfusioni di sangue e la minore depressione del sistema immunitario.

Infine il risultato estetico (estensione della ferita chirurgica) sarà apprezzabilmente migliore rispetto alla chirurgia tradizionale.

Chi può essere operato per via Laparoscopica Mininvasiva

Praticamente una controindicazione tecnica a questo approccio chirurgico esiste solo nel caso di peritoniti diffuse e di occlusione intestinale marcata. Un pregresso intervento all’addome (anche se eseguito a cielo aperto) non costituisce di per sé una controindicazione (a meno che non abbia lasciato numerose aderenze tenaci), così come l’età avanzata o l’obesità. Anzi, considerando che i pazienti di età avanzata e gli obesi sono comunemente affetti da patologie associate cardio-circolatorie, respiratorie, del metabolismo, ecc., è auspicabile che vengano operati con un approccio meno invasivo possibile.

Che cosa succede durante la Laparoscopia?

L’intervento inizia con una piccola incisione a livello dell’ombelico, attraverso la quale con l’apposito ago di Veress viene introdotto un gas (anidride carbonica, CO2) nell’addome. Questo gas permette di separare gli organi pelvici tra loro e dalla parete addominale, consentendo un’adeguata visione. Successivamente attraverso l’incisione ombelicale sono introdotti il sistema ottico, il laparoscopio e telecamera che permettono la visione all’interno dell’addome. Attraverso altre 2-3 piccole incisioni nella parete bassa e laterale dell’addome s’introducono poi gli strumenti necessari per eseguire gli atti chirurgici. Al termine il gas viene fatto uscire dall’addome e viene applicato qualche punto di sutura sulle piccole incisioni addominali.

Che cosa succede dopo una procedura Laparoscopica Mininvasiva?

In genere il soggetto operato lascia il letto e inizia a camminare dopo poche ore dall’intervento. L’alimentazione riprende da 12 a 36 ore dopo l’intervento a seconda del tipo di procedura subita. La permanenza postoperatoria in ospedale varia da 12/18 ore (colecistectomia, casi selezionati di surrenalectomia, laparoscopia diagnostica, appendicectomia, tiroidectomia, etc….) a 5 giorni (resezioni del colon-retto). L’assenza di incisioni addominali maggiori permette in ultimo di riprendere pienamente entro pochi giorni le proprie attività lavorative e ricreative.

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